Rischio idraulico

Il rischio idraulico

Con il Decreto legislativo 23 febbraio 2010‚ n. 49 "Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni" si intendono disciplinare le attività di valutazione e di gestione dei rischi di alluvioni al fine di ridurre le conseguenze negative per la salute umana‚ per il territorio‚ per i beni‚ per l´ambiente‚ per il patrimonio culturale e per le attività economiche e sociali derivanti dalle stesse alluvioni.

Reticolo idrografico

La Sicilia è caratterizzata da un reticolo idrografico variegato‚ principalmente legato al clima mediterraneo‚ con estati asciutte e inverni piovosi‚ per cui le portate dei corsi d’acqua risultano irregolari‚ con piene nella stagione autunnale e invernale e con momenti di siccità nel periodo estivo.

Sono stati individuati nel territorio siciliano 57 bacini idrografici principali‚ dei quali il Simeto ha il bacino più esteso 4.029 km2‚ con lunghezza dell’asta principale di 116 Km‚ mentre l´Imera Meridionale con i suoi 132 km è il fiume più lungo con un bacino idrografico di 2.022 km2.

La maggior parte dei corsi d’acqua siciliani possono essere considerati delle Fiumare‚ cioè dreni caratterizzati da un letto assai largo e ciottoloso‚ con un regime idrologico marcatamente torrentizio‚ strettamente dipendente dalla distribuzione delle precipitazioni‚ capaci di improvvise piene‚ particolarmente pericolose in corrispondenza delle foci e da una scarsissima portata d´acqua nei periodi estivi; caratteristica questa in grado di generare un elevato rischio idraulico inteso come sovrapposizione della pericolosità (probabilità che accada un evento calamitoso) e danno atteso (perdita di vite umane e/o di beni).

Figura 1 - Schema dei bacini idrografici siciliani

 

Alluvioni

Per alluvione si intende l´allagamento temporaneo‚ anche con trasporto e mobilitazione di sedimenti‚ di aree che abitualmente non sono coperte d´acqua. Ciò include le inondazioni causate da laghi‚ fiumi‚ torrenti‚ eventualmente reti di drenaggio artificiale‚ ogni altro corpo idrico superficiale anche a regime temporaneo‚ naturale o artificiale.

Durante la stagione autunno-vernina‚ in concomitanza di eventi meteo particolarmente intensi‚ notevoli masse d’acqua abbandonano il letto di magra e si riversano fuori dall’alveo inondando le aree circostanti (letti di piena)‚ determinando le cosiddette alluvioni.

 

Figura 2 - Edificio in area soggetta ad esondazione

Osservando le alluvioni fluviali si può notare che quelle antiche (terrazzate) hanno una granulometria prevalentemente costituita da sedimenti fini con scarsa presenza di materiale grossolano‚ mentre le alluvioni attuali e/o recenti presentano una granulometria molto più grossolana. Tale fatto è da imputare ad un ringiovanimento dei corsi d’acqua siciliani‚ fenomeno questo che determina un incremento del rischio idraulico in prossimità delle aste fluviali.

Si utilizza il termine alluvione anche per indicare l’allagamento di aree urbanizzate per effetto di piogge torrenziali che non riescono a essere smaltite dai sistemi di drenaggio.

 

 Figura 3 - Via Etnea (Catania) a seguito di intense precipitazioni

 

In Sicilia si sono verificati danni al territorio con perdite di vite umane dovuti alle esondazioni di corsi d´acqua principali o secondari con conseguenti allagamenti spesso dovuti all’insufficienza delle reti di smaltimento e dall’inesistenza o mal funzionamento delle fognature pluviali (piene urbane).

Si ricordano alcuni eventi particolarmente intensi:

  • 10 ottobre 2015‚ alluvione a Milazzo e Barcellona P.G.
  • 22 novembre 2011‚ alluvione di Barcellona Pozzo di Gotto‚ Merì e Saponara‚ tre vittime travolte dal fango.
  • 1 ottobre 2009‚ alluvione e colata di detrito a Messina‚ nelle frazioni di Giampilieri Superiore‚ Altolia e Briga Superiore e nel comune di Scaletta Zanclea‚ dissesti causati da forti piogge‚ con 37 vittime.
  • 13 marzo 1995 alluvione ad Acireale‚ Giarre‚ Riposto e Mascali‚ sei vittime trascinate dalla corrente.
  • 2 novembre 1993 alluvione nei Comuni di Campofranco‚ Grotte‚ Mussomeli‚ Aragona‚ Comitini‚ Sutera‚ Racalmuto‚ esondazione del fiume Platani.
  • 12 ottobre 1991 alluvione di Barrafranca con la perdita di 6 vite umane.

 

  Figura 4 - Esondazione a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) – ottobre 2015

 

Figura 5 - Torrente Longano in piena – Barcellona Pozzo di Gotto (ME) – Novembre 2011

 

Figura 6 - Alluvione di Giarre (CT) – 13 marzo 1995

 

Figura 7 - Alluvione di Barrafranca (EN) – 12 ottobre 1991

 

Il rischio idraulico può anche sussistere in relazione alla presenza di dighe‚ traverse o manufatti.

Tale rischio è da mettere in relazione alle manovre agli organi di scarico delle dighe e traverse‚ e/o ad eventuali crolli causati da sismi o eventi di pioggia eccezionali.

Tale problematica è stata affrontata dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2014‚ che fornisce gli indirizzi operativi inerenti l’attività di protezione civile nell’ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe.

In Sicilia sono presenti 41 dighe la cui capacità è di circa 1.13 miliardi di m3‚ di cui 19 in esercizio normale‚ 8 ad invaso limitato e 14 ad invaso sperimentale; inoltre ci sono 3 incompiute e 2 fuori esercizio (tratto da Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti‚ Regione Siciliana).

 

Figura 8 - Diga Rosamarina - Palermo