Lampedusa, la Task force di esperti visita il centro di accoglienza migranti

E’ il terzo sopralluogo dopo Pozzallo e l’ex Azienda Don Pietro di Ragusa

01/09/2020 20:55:29


Lampedusa, la Task force di esperti visita il centro di accoglienza migranti

LAMPEDUSA – Terzo sopralluogo nei centri di accoglienza migranti. Ieri la task force composta da quattordici persone, tra  professori universitari e professionisti esperti del settore della sicurezza e della sanità, ha raggiunto Lampedusa. Sull’isola anche gli uomini del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, giunti al seguito del Dirigente Generale, Ingegnere Salvo Cocina. La protezione Civile ha affiancato la commissione fornendo, come nelle altre occasioni, supporto logistico.

Quindi dopo i centri di accoglienza di Pozzallo e Ragusa (ex azienda agricola Don Pietro) la task force ha messo un altro tassello nel complicato puzzle di questo genere di strutture. Strutture che presentano diverse criticità, che sono sotto gli occhi di tutti: “Il clima interno al centro d’accoglienza è abbastanza sereno - afferma l’ingegnere Cocina -, chiaramente c’è un sovraffollamento causato dai mille ospiti. Sicuramente le condizioni di Pozzallo erano migliori, ma di questo parlerà diffusamente la commissione di esperti. Lo stress da sovraffollamento è evidente, con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare”. Preoccupazione e necessità di agire in fretta nelle parole del Professore Cristoforo Pomara, coordinatore della task force: “Abbiamo rilevato urgenze ed emergenze che trasformeremo subito in una relazione da trasferire all’Assessorato alla Salute per le valutazioni. Da un punto di vista tecnico - continua il professore Pomara - abbiamo messo in essere la metodologia medico-legale. Quindi è stata eseguita l’indagine di sopralluogo per verificare le condizioni dei luoghi, lo stato delle cose e, ovviamente, il team multidisciplinare di cui disponiamo fornirà una valutazione di quelli che sono gli impatti più immediati, ponendo l’accento sulle urgenze e sulle emergenze sanitarie che riguardano la popolazione ospite”.

“Lampedusa è in uno stato di emergenza che appare come una questione locale – ripete ancora una volta il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, che ha presenziato alle operazioni della Commissione, lanciando l’ennesima richiesta di aiuto -. Sembra che il problema interessi solo Lampedusa, sia dal punto di vista dell’emigrazione, ma anche delle ripercussioni socioeconomiche”. Gianlorenzo Marinese, responsabile dell’ hotspot, ha voluto ringraziare pubblicamente la protezione civile regionale. Gli uomini del dipartimento, tra le altre attività, hanno montato una tenda pneumatica all´ingresso della struttura d’accoglienza. La tenda sarà utilizzata per effettuare i tamponi per l’accertamento dei soggetti positivi, allentando così il rischio di effettuare questo genere di attività in luoghi sovraffollati, un po’ come avviene nelle strutture ospedaliere siciliane. “La presenza della Commissione è per noi di fondamentale importanza – ha detto ancora Marinese –. Solo in questa maniera si può comprendere lo sforzo che la cooperativa che assiste i migranti compie quotidianamente. Gli addetti svolgono un servizio umanitario, ma sono straordinari anche nella gestione di persone che vivono a stretto contatto pur appartenendo a diverse etnie e a diversi luoghi di provenienza storicamente in perenne conflitto. Quindi potete immaginare – spiega ancora il direttore dell’Hotspot di Lampedusa - quante cautele, quanta pazienza e professionalità bisogna mettere in questo lavoro per evitare che gli animi si surriscaldino”. Basti pensare che il centro di accoglienza è stato progettato per accogliere ccentottantacinque migranti e ne ospita mille, con i problemi igienico-sanitari e di promiscuità facilmente immaginabili.