Cosa succede se all’improvviso una diga collassa? Chi si occupa dei PED - Piani di Emergenza Dighe in Sicilia?

27/05/2020 12:16:56


Cosa succede se all’improvviso una diga collassa? Chi si occupa dei PED - Piani di Emergenza Dighe in Sicilia?

Cosa succede se all´improvviso una diga collassa? Come si può prevenire il potenziale pericolo derivante da un qualsiasi accidente che mette a rischio la sicurezza di interi territori? In Sicilia esiste una politica di prevenzione e controllo degli invasi artificiali?

Con una Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell´8 luglio 2014 sono stati definiti a livello nazionale gli “indirizzi operativi inerenti l´attività di protezione civile nell´ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe”. La direttiva, che ha ripartito responsabilità e competenze tra diversi organismi, ha attribuito al DRPC Sicilia il compito di garantire l´informazione e il coordinamento degli enti competenti per il “servizio di piena” e di provvedere ad allertare le province e i comuni interessati da un eventuale evento disastroso così da attivare i piani di emergenza provinciali e comunali.

La presenza di una diga è senza dubbio una ricchezza per tutto il territorio dal momento che garantisce l´approvvigionamento idrico necessario a far fronte alle numerose esigenze, soprattutto quelle legate alla coltivazione.

Ma qual è lo stato dell´arte? E quale ruolo sta svolgendo attivamente il DRPC Sicilia?

Ne abbiamo parlato con Nello Lo Monaco, responsabile del Servizio 08 del DRPC Sicilia che si occupa di “Pianificazione di protezione civile”.

Qual è la situazione in Sicilia per quanto riguarda i cosiddetti “serbatoi artificiali”?

In Sicilia esistono, ad oggi, 41 dighe a valle delle quali si trovano diversi Comuni con i loro centri abitati, gli insediamenti turistici e produttivi oltre che una rete viaria che presenta diverse tipologie di strade. L´elevata energia potenzialmente contenuta dalla massa d’acqua trattenuta da uno sbarramento artificiale ci richiama alla responsabilità di valutare i possibili livelli di pericolosità per i territori posti a valle.

Quali sono i maggiori rischi per una diga? E qual è il compito attribuito alla Protezione Civile?

La maggiore probabilità che si verifichi l’evento di esondazione degli alvei a valle può essere legata alle manovre agli organi di scarico; l´evento sostanzialmente più gravoso sebbene meno probabile, però, è quello relativo a un ipotetico collasso della diga stessa.

Il nostro compito è quello di calcolare i possibili scenari di rischio e collaborare con i comuni per adottate tutte le misure necessarie a mettere in sicurezza i territori interessati. Il DRPC Sicilia si preoccupa di elaborare cartografie di facile lettura con gli scenari delle aree allagate e con i tempi di arrivo dell’onda di piena, nelle varie porzioni di bacino, per ogni comune situato a valle della diga. Abbiamo già avviato una campagna di studi e di interazione con i Comuni che si trovano nelle aree interessate dalle dighe per fornire loro strumenti adeguati a consentire una corretta pianificazione comunale per il rischio dighe. Mi riferisco a dati che riguardano ad esempio le possibili aree soggette ad allagamenti, i tempi di percorrenza delle onde di piena, etc..

Qual è ad oggi la risposta dei comuni potenzialmente interessati? Sono pronti a fronteggiare un´eventuale emergenza? Hanno predisposto i relativi piani di emergenza?

Per alcuni sbarramenti e precisamente il serbatoio Pozzillo, il serbatoio Garcia e il serbatoio Ragoleto, sono già stati acquisiti dagli enti gestori i calcoli idraulici relativi al crollo e alle manovre agli organi di scarico. Sono stati, inoltre, individuati - con il supporto degli uffici comunali e attraverso un sistema di schede e sopralluoghi - i beni presenti con le relative coordinate, resi uniformi attraverso idonei format interattivi, diversificati per tipologia e denominazione.

Attraverso l’uso di QGIS (un´applicazione desktop open source che permette di visualizzare, organizzare, analizzare e rappresentare dati spaziali, ndr) tutti i dati recuperati sono stati localizzati sul territorio utilizzando la carta tecnica regionale in scala 1:10.000 sulla quale sono anche state proiettate le aree a potenziale allagamento. Per gli altri serbatoi stiamo effettuando la stessa tipologia di lavoro.

E per quanto riguarda gli altri invasi?

Il lavoro che ho descritto appena sopra, avviato con i tre invasi citati, si estenderà via via agli altri, anche sulla base della collaborazione offerta dagli uffici tecnici dei Comuni interessati che non sempre hanno disponibilità di personale e tempo da dedicare al tema.

Chi ha interesse può visionare questa documentazione?

Il personale dell´Unità Operativa 01, che si occupa in particolare di questa attività, ha prodotto numerosi documenti in formato pdf, interattivi; questa documentazione è disponibile su richiesta anche sotto forma di CD, utilizzabili dalle amministrazioni comunali per la redazione dei propri piani di protezione civile relativi al rischio dighe. Gli stessi uffici svolgono attività di consulenza tecnica ai Comuni necessaria per la redazione dei piani di protezione civile ed elaborano i documenti tecnici per la redazione dei PED - Piani Emergenza Dighe del territorio regionale, sempre con particolare attenzione all´esposizione dei territori a valle degli invasi.

Maria Giambruno

(nella foto: la diga Rosamarina)