(Aggiornamento Video) Università di Catania: mercoledì presso l’Aula Magna di ingegneria sarà commemorato il terremoto che nel 1693 mise in ginocchio il Val di Noto

Un’occasione per parlare di azioni e proposte per la prevenzione e la sicurezza sismica. Contestualmente si svolgeranno esercitazioni di protezione civile nelle scuole di tutta la Sicilia

09/01/2023 15:30:16


(Aggiornamento Video) Università di Catania: mercoledì presso l’Aula Magna di ingegneria sarà commemorato il terremoto che nel 1693 mise in ginocchio il Val di Noto

 

CATANIA - Si terrà a Catania, mercoledì prossimo, presso l’Aula Magna di Ingegneria (Edificio della didattica, 14 - Cittadella Universitaria) un convegno di commemorazione del 330º anniversario del terremoto che nel 1693 colpì il Val di Noto in Sicilia. Sisma catastrofico che ha devastato la Sicilia orientale, causando decine di migliaia di morti e feriti, oltre a lasciare senza una casa centinaia di migliaia di persone. Un evento ormai storico che mercoledì sarà quindi ricordato nell’aula magna dell’Università etnea anche per i dati scientifici che è stato possibile acquisire e che rappresentano lo spunto per approfondimenti sulla comunicazione e sulle nuove tecnologie messe in campo oggi in funzione del rischio sismico. Contestualmente, in diverse scuole in tutto il territorio regionale, su impulso del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, saranno attuate, a cura dei funzionari del DRPCS con il supporto delle organizzazioni di volontariato, diverse esercitazioni di pc, anche al fine di verificare il corretto svolgimento delle procedure di evacuazione in caso di sisma. Attività di protezione civile che avrà un seguito per tutto il 2023, di concerto con gli enti locali, tra pianificazione e ulteriori momenti esercitativi. L’elenco delle scuole che hanno aderito è in via di perfezionamento e nelle prossime verrà reso noto.

Un terremoto che ha fatto registrare “repliche” per i successivi due anni

La sera del 9 gennaio 1693 un forte terremoto (Mn 6.2) colpì la Sicilia sud-orientale provocando danni gravissimi ad Augusta, Melilli, Floridia, Avola e Noto, e danni seri in diverse località delle attuali province di Catania, Siracusa e Ragusa; questa scossa fu seguita nelle ore successive da numerose repliche fin quando, alle ore 13.30 dell’11 gennaio, un’altra violentissima scossa (Mn 7.4) devastò gran parte della Sicilia orientale e in particolare molte località del Val di Noto.

Catania fu praticamente distrutta, così come Acireale, Augusta e circa settanta città e centri urbani nel ragusano, siracusano e nel catanese che subirono danni gravissimi. I terremoti produssero anche vistosi sconvolgimenti del suolo in un’area molto vasta. I danni si estesero dalla Calabria meridionale a Malta e da Palermo ad Agrigento. Il terremoto fu fortemente avvertito in tutta la Sicilia, in Calabria settentrionale e in Tunisia. Effetti di maremoto si ebbero lungo la costa orientale della Sicilia da Messina a Siracusa.

Le repliche continuarono per 2 anni e il processo di ricostruzione, durato alcuni decenni, fu accompagnato da un consistente flusso migratorio e segnò l’introduzione del barocco come canone architettonico.

Diverse località furono ricostruite in luogo diverso e in alcuni casi (fra le tante Avola Vecchia, Noto Antica, Sortino Vecchia, Occhiolà-Grammichele) sono tuttora visibili tracce più o meno conservate dei centri abitati distrutti.

Il rischio sismico è uno dei più importanti rischi della regione in quanto caratterizza l’intero territorio regionale e implica un forte impatto di perdita di vita umane e rilevanti danni economici. La mitigazione del rischio sismico costituisce, pertanto, attività fondamentale del sistema di protezione civile e in particolare delle componenti del sistema locale e regionale.

Allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile effettuare previsioni deterministiche su magnitudo, località e tempi di accadimento dei terremoti, anche utilizzabili con finalità operative di protezione civile, sulla base di informazioni relative alle caratteristiche e all’andamento dei fenomeni sismici. In sintesi, la mancanza di conoscenze scientificamente validate in ordine a eventi precursori o a parametri controllabili, impedisce a tutt’oggi di stabilire dove, quando e con quale intensità si verificherà un evento sismico.

Tuttavia, si ricorda che l’intero territorio regionale, e in particolare l’intera area della Sicilia Orientale, è caratterizzato da elevati valori di pericolosità e di rischio sismico. In proposito, pur nell’impossibilità di determinare località, data e magnitudo di un terremoto, è utile ricordare che dal punto di vista statistico, p.es., sussiste una probabilità del 10% circa che, nell’arco di 50 anni, un sisma medio-forte (con accelerazione al suolo 0,15 - 0,30 g) si verifichi nell’area della Sicilia Orientale.

È ormai convinzione condivisa che la riduzione del rischio non si risolve soltanto con norme e leggi e che l’azione dello Stato, delle Regioni dei Comuni e dell’intero Sistema di Protezione Civile deve essere accompagnata dalla funzione attiva dei cittadini, resi consapevoli delle caratteristiche di pericolosità del territorio in cui vivono.

Il ruolo attivo e consapevole della popolazione può essere determinante ai fini della prevenzione dei rischi e della riduzione degli effetti di un evento calamitoso e concorre in modo decisivo alla risoluzione dell’emergenza. Chi sa comportarsi in modo informato in presenza di una situazione di rischio è in grado di proteggere se stesso e chi lo circonda.

È possibile cercare di garantire la salvaguardia della popolazione anche adottando misure di prevenzione non strutturali (piani di emergenza e informazione ai cittadini) tipiche dell’azione di protezione civile.

Anche le linee di indirizzo del Dipartimento nazionale di protezione civile si muovono in questa direzione, fornendo indicazioni sui criteri e i metodi per affrontare i rischi e suggerendo comportamenti improntati ad una maggiore sensibilità, responsabilità e rispetto del patrimonio comune.

La conoscenza delle tecniche di autoprotezione e delle corrette norme comportamentali ha valore soprattutto per i rischi imprevedibili (es. rischio sismico) per i quali le conseguenze del fenomeno fisico sono aggravate dalla presenza e dai comportamenti, più o meno consapevoli, dell’uomo. Per questi rischi, l’adozione dei corretti comportamenti da adottare prima, durante e dopo l’evento calamitoso, contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione degli effetti del fenomeno sull’ambiente antropizzato.

Attività nell’anno della 330-esima ricorrenza del sisma.

Nell’anniversario di questa catastrofe, il Dipartimento regionale di protezione civile ritiene di dover ricordare le vittime e le devastazioni con iniziative utili concernenti il rischio sismico e le sue possibili conseguenze, promuovendo a partire dal prossimo 11 gennaio e per tutto l’anno numerosi momenti di riflessione, di informazione e di verifica sulla prevenzione sismica -che coinvolgano anche i cittadini- che è l’unico strumento efficace di difesa a priori dalle conseguenze tragiche dei terremoti in termini di perdita vite umane.

Ciò premesso il DRPC Sicilia si propone e auspica che, a partire dall´ 11 gennaio e per tutto il 2023, ogni ente pubblico e, in particolare, ogni Comune della Regione verifichi il proprio Piano, le procedure e la propria struttura di protezione civile e promuova e organizzi convegni, momenti di informazione alla popolazione, esercitazioni e, in particolare, prove di evacuazione di edifici pubblici, di strutture sanitarie e di scuole della regione.

L’invito è rivolto anche ai Dirigenti delle strutture sanitarie, che sono strategiche ai fini di protezione civile, anche per la verifica dei piani di emergenza interna PEIMAF e dei Piani di emergenza interna ed evacuazione PEE.

Priorità andrà data alle prove di evacuazione degli edifici scolastici che, supportate dal volontariato di protezione civile, coinvolgano l’intero corpo docente e non docente e, soprattutto, i discenti al fine di promuoverne il ruolo attivo nel campo della prevenzione.

Le attività di esercitazione nelle scuole potrebbero essere anticipate da approfondimenti sul rischio sismico a cura degli insegnanti o di funzionari esperti del Comune, delle Città Metropolitane, dei Liberi Consorzi nonché del Corpo Nazionale dei VVF e di questo Dipartimento regionale con l’apporto del volontariato regionale. A tal fine, nello spirito della consueta collaborazione istituzionale si chiede alla Direzione regionale in indirizzo l’apporto specialistico del Corpo dei VVF.

Al fine di dare maggior diffusione e peso alle iniziative, queste potranno essere documentate con i mezzi più idonei, video, reportage giornalistici, che potranno essere ulteriormente divulgate da questo Dipartimento.

Queste, sopra delineate, rappresentano le prime attività che questo Dipartimento regionale intende promuovere nell’anno 2023 per la ricorrenza al fine di sviluppare la prevenzione del rischio sismico nei territori nelle more di ulteriori attività da concordare con le altre strutture competenti.

Il programma del convegno all´Università di Catania: "Azioni e proposte per la prevenzione e la sicurezza sismica"

Focus sulla comunicazione e sulle nuove tecnologie - che hanno ottimizzato i metodi di valutazione e di informazione sui rischi sismici - e sulle tecniche di costruzione e di recupero degli edifici esistenti, da realizzare anche grazie alle più recenti agevolazioni economiche. La conferenza stampa sarà aperta dal rettore Francesco Priolo e dal direttore del Dicar Matteo Ignaccolo. Seguiranno gli interventi di: Annalisa Greco (associato di Scienze delle costruzioni, Università di Catania), Rosario Fresta (presidente ANCE Catania); Mauro Scaccianoce (presidente Ordine degli Ingegneri di Catania); Sebastian Carlo Greco (presidente Ordine degli Architetti PPC di Catania); Agatino Spoto (presidente Collegio dei geometri e geometri laureati di Catania); Mauro Corrao (presidente Ordine Regionale dei Geologi Sicilia); Stefano Branca (direttore Sezione Osservatorio Etneo, INGV Catania); Eleonora Bonanno (presidente Fondazione Architetti PPC Catania); Filippo Di Mauro (presidente Fondazione Ordine Ingegneri di Catania); Salvatore Lizzio (dirigente generale Dipartimento regionale tecnico Regione Siciliana); Gaetano Laudani (ingegnere Capo Genio Civile Catania); Salvatore Cocina (direttore generale della Protezione Civile Regione Siciliana).

Per porre attenzione sulla gestione del rischio sismico all’interno degli edifici scolastici, si svolgerà una prova di evacuazione sincrona alle 10.45, che coinvolgerà gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Archimede di Catania. Alle ore 11.00 – sempre nell’Aula Magna dell’edificio della Didattica di Ingegneria - seguirà il Seminario Scientifico a cura di Ivo Caliò, Università di Catania, Paulo B. Lorenço, University of Minho, e Bassam Izzuddin, Imperial College of London.

Gli approfondimenti della giornata coinvolgeranno tutti gli addetti ai lavori per l’aggiornamento continuo: sono previsti Crediti Formativi per gli iscritti agli Ordini Professionali.

Di seguito le esercitazioni programmate dal DRPC Sicilia nelle scuole di diverse province siciliane e, in un caso, in un museo archeologico. Vi partecipano diverse organizzazioni locali di volontariato alla presenza di funzionari del DRPC Sicilia. I volontari, tra i quali molti specializzati, parteciperanno con unità cinofile, mezzi di soccorso antincendio e sanitario e con strumentazioni varia, tra le quali anche i droni.

Provincia di Catania

Catania: Istituto Tecnico Industriale Statale “Archimede”.

Acireale: Istituto Comprensivo, plesso principale “Giovanni XXIII”; I Circolo plesso “Raciti”; Scuola media “Paolo Vasta”, plesso principale.

Caltagirone: Istituto comprensivo “Montessori”.

Scordia: Istituto comprensivo “Salvo Basso”.

Paternò: Istituto tecnico economico “Gioacchino Russo".

Viagrande: Istituto Omnicomprensivo “Giovanni Verga”.

 

Provincia di Messina

Messina: Istituto Comprensivo “Elio Vittorini”.

Patti: Liceo Statale “Vittorio Emanuele III”.

Giardini: Istituto Comprensivo “Luigi Capuana”.

 

Provincia di Siracusa

Siracusa: prova di esodo del personale e dei visitatori del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi”. Concordato con il Direttore del Museo dott. Antonello Mamo, l´evacuazione è stata prevista alle 10:45. Personale e visitatori si recheranno nelle zone sicure esterne individuate nel parco del Museo.

 Noto: evacuzione scuola.

Provincia di Ragusa

Modica: Quattro istituti comprensivi.

 

Provincia di Agrigento

Sciacca: I.C. Statale “Mariano Rossi”.

Attività organizzate a livello locale comunale anche ad Agrigento e Palma di Montechiaro.

 

Provincia di Caltanissetta

Caltanissetta: Istituto Tecnico Industriale “Sebastiano Mottura”.

 

Provincia di Enna

Enna: Scuola Secondaria I grado, plesso “Garibaldi”.

 

Provincia di Trapani

Trapani: Istituto “Ciaccio Montalto”, giorni 11, 12 e 13, plessi via Orti, via dell’Angelo, via Verga e via Tunisi.

 

Provincia di Palermo

Palazzo Adriano: attività esercitativa e formazione.