Poggioreale, un luogo a vocazione internazionale per la’’Prima Esercitazione Regionale Coordinamento Magna-VIS Sicilia’’’

Non solo la città antica: simulazioni anche nel centro abitato. DG Cocina: "il test appare pienamente superato, aiuteremo tutte le OdV che vorranno organizzare questo tipo di eventi"

25/10/2022 18:49:23


Poggioreale,  un luogo a vocazione internazionale per la’’Prima Esercitazione Regionale Coordinamento Magna-VIS Sicilia’’’

POGGIOREALE (TP) – Il collegamento in videoconferenza con il Dirigente Generale del DRPC Sicilia, ingegnere Salvo Cocina, ha concluso la tre giorni di addestramento denominata “Prima Esercitazione Regionale Coordinamento Magna-VIS Sicilia. Attività che ha ottenuto il patrocinio della Protezione civile siciliana e ha visto impegnate da venerdì scorso diverse organizzazioni di volontariato provenienti da tutta l’isola, per un totale di circa duecentocinquanta operatori, giunti nella città antica di Poggioreale con propri mezzi e attrezzature, oltre alle unità cinofile.

 

Il Dirigente Generale Salvo Cocina, parlando da remoto ai presenti (volontari e funzionari del DRPC Sicilia, c’era anche il sindaco Girolamo Cangelosi), ha posto l’accento sugli interventi che si stanno effettuando nell’area antica di Poggioreale: “Non capita a nessuno – ha detto tra le altre cose il Capo dipartimento Cocina- di fare un esercitazione in un sito distrutto da un terremoto del 1968. Un luogo in cui la Regione Siciliana sta investendo tantissimo: abbiamo fatto la recinzione e ora investiremo un milione e mezzo di euro per la messa in sicurezza degli edifici sull’asse principale”, ha spiegato il DG.

 

Quella di Poggioreale antica è un’area, tra l’altro, di interesse internazionale, che non riguarda solo la Protezione Civile, ma anche il mondo scientifico e la ricerca. Del resto, appena alcuni mesi fa, proprio in questa sito si è sperimentata, per iniziativa di un team di ricercatori europeo, una particolare tuta “evoluta ”, destinata ai soccorritori.

 

Nel corso dell’esercitazione dei giorni scorsi si sono svolte simulazioni di ricerca dispersi con l’utilizzo dei cinofili, di evacuazione e di soccorso ‘in corda’ di feriti in edifici danneggiati, di telecomunicazioni, oltre ad una disciplina che si sta sempre più affermando nel mondo del volontariato di PC: il recupero delle opere d’arte dagli edifici che le custodiscono. Operazioni, queste ultime, che al contrario degli altri settori, si caratterizzano per l’azione che non può essere basata solo sulla buona volontà e l’impegno, che pure serve, ma anche su di una certa “gentilezza del tocco” e consapevolezza di ciò che si sta trattando. I guanti di cotone bianchi mediante i quali, e solo con essi, è possibile maneggiare dipinti e sculture, rappresentano le cautele adottate meglio di ogni descrizione. Ma dentro qualunque edificio danneggiato la prudenza non è mai troppa, così il suono di un semplice fischietto è lo strumento migliore per suggerire di abbassarsi e mettersi al riparo. Cosa che ha fatto per riflesso condizionato anche qualcuno degli spettatori. E questa è anche la forza delle esercitazioni che, quando sono aperte agli osservatori, alla gente comune, diventano formidabili momenti di comunicazione e informazione sui comportamenti da adottare in emergenza.

 

Assumono quindi grande valore le parole che il capo della protezione Civile siciliana  Cocina ha affidato ai social a fine evento: “Le esercitazioni sono il test dell’efficienza di un sistema di protezione civile, per questo ne abbiamo organizzato, supportato e patrocinato diverse nell’ultimo anno. Oggi il test di Poggioreale appare pienamente superato. Le esercitazioni sono fondamentali e il DRPC Sicilia aiuterà tutte le organizzazione, specialmente quelle di secondo livello, che le organizzeranno, con scenari locali o regionali, purché aperte a tutte le altre associazioni, anche se nei limiti dei posti disponibili”.

 

L’evento appena concluso di Poggioreale, tra l’altro, precede di qualche giorno l’esercitazione nazionale di Messina e Reggio Calabria 2022, dove saranno presenti osservatori nazionali e internazionali.

Qui nel trapanese sono stati impegnati il dieci per cento degli operatori che saranno attivi a Messina, il campo con le classiche tende ministeriali blu è stato allestito nell’”area di ammassamento” appena fuori dal centro abitato. Solo per le cucine si è scelto di approntarle in un edificio che i tecnici hanno ritenuto “sicuro”, con la garanzia del cuoco di poter cucinare anche per chi ha problemi di intolleranze alimentari, un fatto di non poco conto dinanzi ad una comunità folta e variegata.

Le operazioni di allestimento del campo si sono svolte velocemente, segno anche questo che il livello dei partecipanti ha raggiunto un buon grado di affidabilità anche nella spartizione dei rispettivi compiti (il montaggio di una tenda prevede ben 112 pezzi solo per la struttura portante) tanto che le prove di ricerca disperso, nel campo dei Vigili del Fuoco di Poggioreale antica, hanno preso il via già venerdì pomeriggio e si sono concluse a tarda sera, sotto le luci dei fari alimentati dai generatori. Anche in questo caso i risultati per il lavoro dei binomi conduttore-cane sono stati promettenti e c’è stata anche qualche sorpresa positiva per quanto concerne l’indole di alcuni degli animali che hanno esplorato in lungo e in largo il campo ruderi. Ai lavori erano presenti, in qualità di osservatori, i funzionari del DRPC Sicilia Gianluca Gioia, Giovanni Zacco e Sonia Alfano. Alle dimostrazioni era presente anche il dirigente del servizio Volontariato, Salvatore Beninato, oltre al dirigente della sede territoriale del DRPC Sicilia, Antonino Parrinello. 

Il gioco di squadra prevede pure la paziente presenza dei figuranti, il cui compito ha dei precisi protocolli da rispettare, oltre alla capacità di attesa in condizioni precarie. Al ruolo dei figuranti talvolta non si rende la giusta attenzione, ma a Poggioreale, il giorno successivo, uno dei volontari impiegati nel ruolo ha superato tutte le aspettative, traendo per un attimo in errore uno dei soccorritori che lo avrebbe scambiato per un disperso vero: un po’ per la recitazione lamentosa convincente, ma anche perché in borghese, aspetto svanito di un anziano con problemi di memoria, cintura legata alla gamba e mazzo di asparagi appena colti che teneva stretti a sé.

Statisticamente, in ogni esercitazione ci sono volontari che vi partecipano per la prima volta, a Poggioreale c’è stato l’esordio anche per il dirigente territoriale della sede di Trapani del DRPC Sicilia, Il dottor Antonino Parrinello. Per il neo dirigente di Protezione Civile si è trattato di una sorta di esplorazione degli stessi luoghi che conosce come le sue tasche, ma stavolta in chiave differente, con obiettivi diversi. La sua presenza in ogni scenario, anche in occasione di eventi avversi reali dei giorni scorsi, è un dato di fatto. Il dirigente di Trapani era presente anche durante l’evacuazione di un ferito “in corda” da una palazzina popolare. Popolare ma disabitata, come gli edifici gemelli qualche metro dopo, Poggioreale nuova è così. La “corda”, le ridondanze di sicurezza, i suoi meccanismi per manovrarla sono sembrati una sorta di spettacolo inatteso persino ad alcuni abitanti di Poggioreale, che hanno aspettato sino a tardi per assistere al “volo” in diagonale di un volontario per nulla preoccupato dell’altezza e dell’inevitabile dondolio causato dall’impegnativa manovra di discesa interrotta all’altezza di una barella che lo ha tratto in sicurezza, a pochi metri dal pilastro cui erano agganciate le corde. Anche in questo caso (l’elenco delle associazioni impegnate è a margine di questo resoconto) è evidente il buon grado di fiducia reciproca tra operatori e “figuranti”. Per questi ultimi l’esperienza è utile, quando hanno funzioni di soccorritori, anche per comprendere meglio ciò cosa succede alla “vittima” in quei frangenti, per poi adeguare di conseguenza anche l’azione di soccorso, qualunque sia la specialità.

Le prove di spegnimento incendio, dopo l’impegnativa campagna AIB in Sicilia appena conclusa, sono sembrate poca cosa a volontari che hanno trascorso buona parte dell’estate in tuta ignifuga. Va detto che in ogni caso tutti gli “esercizi” sono stati preceduti da adeguata formazione, in autogestione, da parte degli stessi volontari specialisti, tra cui un gruppo di psicologi dell’emergenza, presenti in ogni scenario e spesso impegnati in confronti tra loro e gli stessi operatori di volontariato.

L’ultima nota è per i radioamatori, che al campo di Poggioreale hanno gestito le telecomunicazioni tra la base e gli operatori impegnati nei vari scenari, ma anche tra il campo e la sala operativa integrata della Regione Siciliana, la Soris, con cui erano in costantemente contatto. Questo perché la telefonia cellulare o fissa o ancora le reti dati, in un scenario emergenziale possono non funzionare oppure essere occupate all’inverosimile. La vecchia radio in onde medie, invece, garantisce oggi più di ieri la garanzia di veicolare in ogni condizione i necessari flussi d’informazione, anche senza scomodare i satelliti. Proprio come è accaduto cinquantaquattro anni fa nella valle del Belice, alla “vecchia maniera” quindi, ma con apparecchiature moderne e personale formato che non deve più improvvisare, come è successo invece in quella circostanza.

FV/DRPC Sicilia

Riprese: Isabella Nicita, OdV Gr. Comunale di Ragusa

Elenco OdV che hanno partecipato all´esercitazione